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sabato 21 luglio 2012

Diaz 21/07/2001 - Don't clean up this blood


"LA PIU' GRAVE SOSPENSIONE DEI DIRITTI DEMOCRATICI IN UN PAESE OCCIDENTALE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE".
(Amnesty International)

Con oggi sono passati undici anni da quella notte. La notte in cui si perpretò a Genova durante il G8 l'inferno della Diaz, l'istituto scolastico che ospitava i manifestanti accorsi lì per protestare pacificamente contro la globalizzazione ignari dell'orrore che l'attendeva, continuato poi nella caserma del reparto mobile di Genova Bolzaneto. In seguito ad un blitz della polizia nell'istituto, furono fermati 93 attivisti e furono portati in ospedale 61 feriti, dei quali 3 in prognosi riservata e uno in coma. Picchiati, umiliati, torturati fisicamente e psicologicamente e detenuti senza un reale motivo, rei solo di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, quei ragazzi furono privati non solo dei propri diritti civili ma della loro dignità come esseri umani.
Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra, per quello che fu definito un "selvaggio pestaggio" da MACELLERIA MESSICANA, come disse il vicequestore Michelangelo Fournier.
A tutt'oggi ancora non si conosce la reale entità del numero di agenti impiegati in quell'operazione (basandosi sulle informazioni fornite durante il processo dal questore Vincenzo Canterini, la stima è di circa "346 Poliziotti, oltre a 149 Carabinieri incaricati della cinturazione degli edifici"), ne le loro identità e nessuno ha pagato realmente per tanto orrore.
Prescrizioni, libertà e continuità di carriera per gli artefici di questa mattanza, lunghi anni di carcere e sevizie di ogni genere per i chi ha osato difendersi dall'aggressione delle "forze dell'ordine".

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